La chiesa sorge su uno scosceso promontorio che versa sulla Valle Caurgola, affluente nel fiume Telo di Argegno.
Il campanile romanico, conosciuto con il nome di Torre di Teodolinda, era probabilmente in origine utilizzato come torre di vedetta altomedioevale, ma forse già inserita nel "limes" bizantino. I sotterranei dell'edificio confermerebbero tali ipotesi. Databile alla fine dell'XI secolo, è in muratura di conci di pietra regolarmente squadrati, con decorazioni ad archetti e a dente di sega in corrispondenza dei diversi livelli.
Solo i primi tre livelli sono originari, mentre l'ultimo, che ospita la cella campanaria, fu aggiunto in epoca successiva. E' possibile che la sopraelevazione del campanile sia avvenuta tra il 1848 ed il 1967, date che troviamo sul campanile stesso, al di sotto dell'orologio.
Al centro del sagrato, nel 1654, in occasione della peste, viene eretta la colonna votiva, trasformata ora in monumento ai caduti.
Sempre nel sagrato troviamo le cappelle della Via Crucis ad emiciclo, realizzate tra il 1761 ed il 1782 e rinnovate nel 1965 dal pittore Gaetano Corti di San Fedele. Santo Monti ricorda l'affresco della XIII cappella, eseguito verso il 1965 dal pittore Francesco Bellosio. Il percorso devozionale della Via Crucis all’interno e, in qualche caso, come a Cerano, Ponna inferiore e Auvrascio, all’esterno è stato promosso da papa Benedetto XV Lambertini negli anni ‘60 e ‘80 del ‘700.
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